OEUFS EN MEURETTE

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Le Oeufs en meurette sono una ricetta tradizionale francese a base di uova e salsa meurette, una salsa tipica della Borgogna che ha il suo ingrediente principale nel vino rosso. È una ricetta facile e saporita, che appartiene alla grande tradizione gastronomica di questa regione – giustamente considerata la culla della cucina francese.

Come molte ricette tipiche ne esistono diverse varianti, ma gli ingredienti principali restano sempre più o meno gli stessi.

INGREDIENTI

Per 4 persone

  • 4 uova
  • 1 cipolla media (o 2 scalogni)
  • 500 cl di vino rosso
  • erbe aromatiche: timo, rosmarino, salvia, alloro
  • 200 gr di funghi champignon
  • 100 gr di pancetta in dadini
  • 4 fette di pane
  • prezzemolo

Tempi: 

Ecco come fare :

    1. Preparate il soffritto tritando la cipolla e affettando finemente i funghi champignon. Preparate un bouquet garni: legate un rametto di timo, del rosmarino, due foglie di salvia e una di alloro, formando una piccola fascina profumata. Se non avete tutte le erbe aromatiche a disposizione, cercate comunque di non rinunciare al timo.
      Scegliete il vino, che nella ricetta francese è un normale vino da tavola borgognotto (pinot noir o gamay), preferendone uno non troppo tannico.
    2. Preparate la salsa meurette: in un pentolino soffriggete cipolla e funghi, se vi piace aggiungete anche un cucchiaino di strutto. Quando il soffritto si è colorato versate il vino e aggiungete il bouquet garni. Lasciate sobbollire il vino fino a ridurlo della metà (ci vorranno dai 30 ai 45 minuti).
    3. La ricetta prevede che nel vino cuociano anche i cubetti di pancetta, ma personalmente preferisco la variante “croccante”: rosolate i cubetti a parte, in una padella, fino appunto a renderli croccanti. Eliminate l’olio in eccesso e riservate.
    4. Quando la salsa meurette è pronta, eliminate il bouquet garni e addensatela con un cucchiaino di farina. È il momento di cuocere le uova, che vanno preparate “in camicia” immergendole in acqua bollente a cui avrete aggiunto un po’ di aceto. Non è difficile, ma ci vuole un minimo di pratica: se non ve la sentite potete cuocerle al tegamino direttamente dentro la salsa, non lo diremo a nessuno e il risultato è identico – a parte il colpo d’occhio. L’importante è che il rosso resti liquido.
    5. Servite l’uovo con la sua salsa adagiandolo su una fetta di pane abbrustolito, aggiungete la pancetta, regolate di sale e cospargete il tutto con un po’ di prezzemolo tritato. Una seconda possibilità è servirlo in una ciotolina, senza la fetta di pane ma aggiungendo dei crostini a pioggia.

Croque-monsieur

Il croque monsieur è un tipico sandwich di origini francesi preparato con due fette di pancarrè, ammorbidito solitamente con la besciamella e farcito con prosciutto cotto e formaggio groviera. Il toast viene poi ricoperto con altro formaggio grattugiato a jullienne e passato al forno dove diventerà deliziosamente croccante e filante.

Il croque monsieur ha origini un po’ incerte, alcuni sembrano far risalire la sua prima apparizione pubblica, in un menù ufficiale in un caffè parigino, al 1910. Anche il significato del nome dato al sandwich (letteralmente “mordere” “signore”) non è molto chiaro e non si hanno notizie certe circa la sua derivazione.

Gratin de pommes de terre au Munster

Premessa:

Il Munster è un formaggio di latte crudo vaccino a pasta molle, tipico dell’Alsazia. La sua particolarità consiste nel fatto di essere puzzolente, a molti, anche amanti dei formaggi francesi, risulta insopportabile. Per contro, è buono, anzi buonissimo !



Ingredienti
:
600 g di patate (sbucciate e pulite)
200 g di formaggio Munster
50 g di formaggio tipo  toma  morbida
parmigiano grattugiato, q.b.
1 cucchiao di pangrattato
10 g di burro
1 cucchiaio di olio
pepe nero macinato

Preparazione :

Cuocere le patate in pentola pressione per circa 15 minuti, trasferirle in uno scolapasta e lasvegsciarle intiepidire. Non devono essere stracotte (altrimenti si spappoleranno quando cercherete di tagliarle) ma devono comunque aver perso la durezza anche nella parte interna.

fromagerie_janin_687_munster_fermierNel frattempo, dedicarsi alla pulitura del  Munster, rimuovendo la scorza arancione che lo ricopre. Lo strumento migliore per effettuare quest’operazione è un pela-patate, che permette di raschiare via solo la parte più umida e molliccia. In questo modo eviterete di sprecare  formaggio.

Ricavare delle fettine sottili e tenerle da parte sul tagliare, insieme alla toma (anch’essa tagliata a fettine)
Volendo, è possibile utilizzare soltanto il Munster, senza aggiungere altri formaggi, (se lo “diluite” con un formaggio meno odoroso potrebbe dare un po’ meno fastidio ai nasi piu’ delicati).

Riprendere le patate e affettarle con uno spessore di circa 4 mm (non di più, altrimenti non termineranno la cottura e rimarranno dure). Preriscaldare il forno a 180° (ventilato).
Ungere leggermente di burro il fondo di un tegamino in cotto (diametro 20 cm e altezza almeno 10 cm). Disporre uno strato uniforme di patate (circa 1/4) e ricoprire con 1/4 dei formaggio.
gratin-de-pommes-de-terre-au-beaufortAggiungere un abbondante cucchiaio di parmigiano, un pizzico di sale e una macinata di pepe nero.
Ricoprire con un altro strato di patate e proseguire allo stesso modo fino all’esaurimento degli ingredienti… dovrebbero venire 4 strati di patate e 4 di formaggio. Completare l’ultimo strato con una doppia spolverata di parmigiano e con il cucchiaio di pangrattato.
Infornare il tegamino nella parte alta del forno e dopo 15 minuti, alzare la temperatura a 200°C. Proseguire la cottura per altri 15 minuti, fino a quando la superficie del gratin non sarà bella dorata. Sfornare, lasciare riposare per cinque minuti, e servire.

Noterete che, una volta cotto, il Munster perderà  buona parte dell’aroma pestilenziale che lo contraddistingue !

 

 

Ratatouille

[Questo piatto viene citato da Madame Emilie, padrone dell’hotel La Croix Blanche, nell’inchiesta “Il pazzo di Bergerac“].

La ratatouille è un contorno a base di verdure diffuso in gran parte della Francia e in particolar modo nella città di Nizza dove viene chiamata appunto ratatouille niçoise; il suo nome rievoca il gesto di rimestare le verdure che deriva dal francese touiller e dall’occitano ratatolha. É composta da verdure fresche tagliate a cubetti di uguale dimensione e stufate insieme rispettando il giusto ordine di inserimento in pentola per non rischiare di cuocerle eccessivamente o al contrario di farle rimanere troppo croccanti. In genere si prepara in estate quando le verdure sono più abbondanti e saporite e può essere aromatizzata con del timo fresco, basilico o altre erbe aromatiche a piacere. Servita come contorno con un accompagnamento di riso bollito, patate o anche semplicemente sul pane, è spesso arricchita con della cipolla tagliata a velo.


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Ingredienti:

  • MELANZANE 2
  • ZUCCHINE piccole – 4
  • CIPOLLE 2
  • PEPERONI ROSSI 1
  • PEPERONI VERDI 1
  • POMODORI CILIEGINI e il liquido di vegetazione di 10 ciliegini – 20
  • SEDANO ½ coste
  • SPICCHIO DI AGLIO 2
  • BASILICO 1 ciuffo
  • TIMO 2 rametti
  • ALLORO 2 foglie
  • ZAFFERANO 1 bustina
  • OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA (EVO) q.b.
  • OLIO DI ARACHIDI per friggere – q.b.
  • SALE q.b.
  • PEPE NERO q.b.

 

Preparazione:

Per preparare la ratatouille pulite le verdure e lavatele accuratamente.

Tritate le cipolle.

Scaldate in padella dell’olio extravergine d’oliva e fatevi appassire le cipolle. Non appena le cipolle si saranno ammorbidite e saranno diventate trasparenti, aggiungetevi i peperoni (sia quello rosso che quello verde) puliti, senza semi e tagliati a pezzetti ed il sedano affettato.
Aggiungete alla padella anche i pomodorini tagliati a metà, le foglie di basilico, il timo, l’alloro e gli spicchi d’aglio tritati finemente.
Lasciate stufare il tutto coprendo la padella con un coperchio e aggiungendo il liquido di vegetazione di 10 pomodorini se necessario.

Nel frattempo tagliate le zucchine a dadotti, scaldate dell’olio di semi in una padella e ratatouille-med106010_0_horizfriggetevi le zucchine appena preparate.
Quando le zucchine saranno fritte e saranno ben colorite, prelevatele dall’olio di frittura e mettetele da parte su dei fogli di carta assorbente.Tagliate, a questo punto, le melanzane a dadi e mettetele a friggere nello stesso olio utilizzato per friggere le zucchine. Una volta cotte, prelevate le melanzane dall’olio e mettetele ad asciugarsi dall’olio in eccesso su fogli di carta assorbente.
Unite, quindi, sia le melanzane che le zucchine alla padella con i peperoni e i pomodori.
Lasciate insaporire il tutto sul fuoco aggiungendo una bustina di zafferano e dell’acqua qualora fosse necessario.
Aggiungete alla padella anche i pomodorini tagliati a metà, le foglie di basilico, il timo, l’alloro e gli spicchi d’aglio tritati finemente.   Lasciate stufare il tutto coprendo la padella con un coperchio e aggiungendo il liquido di vegetazione di 10 pomodorini se necessario.
cucinaNel frattempo tagliate le zucchine a dadotti, scaldate dell’olio di semi in una padella e friggetevi le zucchine appena preparate.
Quando le zucchine saranno fritte e saranno ben colorite, prelevatele dall’olio di frittura e mettetele da parte su dei fogli di carta assorbente.
Tagliate, a questo punto, le melanzane a dadi e mettetele a friggere nello stesso olio utilizzato per friggere le zucchine. Una volta cotte, prelevate le melanzane dall’olio e mettetele ad asciugarsi dall’olio in eccesso su fogli di carta assorbente.

Unite, quindi, sia le melanzane che le zucchine alla padella con i peperoni e i pomodori.

Lasciate insaporire il tutto sul fuoco aggiungendo una bustina di zafferano e dell’acqua qualora fosse necessario. di verdure al suo interno.
La ratatouille deve rimanere morbida e si devono riconoscere i pezzi di verdure al suo interno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Entrecôte bordelaise

Vi proponiamo una ricetta  la cui realizzazione è semplice, quasi imbarazzante, ma, parola di Louise, golosissima per gli appassionati di carne  (il midollo di bue fa la differenza, non storcete il naso, che vi vedo !)


 

Ingredienti (per due persone): 

  • 1 fetta di controfiletto da 250 g
  • 100g di midollo di bue
  • 30g di burro
  • 200ml di vino rosso francese
  • Mezzo scalogno
  • Erbe a piacere (consigliati alloro, prezzemolo, timo)
  • Sale, pepe, olio.

Preparazione : 

Salare e pepare bene la carne, mettere dell’olio in una padella e quando è caldo far entrecote-a-la-bordelaise-md-343585p556719rosolare bene le fette di carne, rigirandole quando hanno preso colore.
Stendere sul lato rosolato della carne un trito di erbe, metà dello scalogno e il midollo tagliato a pezzetti; lasciar cuocere i controfiletti per due minuti e poi metterli su un piatto da portata al caldo senza far cadere il trito.
Togliere il grasso rimasto nella padella e metterci lo scalogno, il vino e lasciarlo ridurre un po’, poi aggiungere il burro e mescolare. Servire con la carne.


 

 

Galette bretonne complète

 

INGREDIENTI

125 gr farina di grano saraceno
2.5 dl latte intero
6 uova
1 cucchiaino aceto bianco
150 gr gruyere
4 fette prosciutto cotto
q.b. burro
q.b. sale
q.b. pepe


La galette bretonne è la regina di tutte le crepes salate! Di tradizione francese, come lecucina più conosciute crepes Suzette e le omelette, si prepara con farina di grano saraceno, uova e latte intero. Non si piega a triangolo, nè a metà, ma a forma di rettangolo e può essere farcita in tanti modi differenti. Nella ricetta originale “complète” è ripiena di prosciutto, formaggio filante e uova.


Preparazione (è davvero alla portata di tutti)

1) Fai la pastella. Mescola il latte con l’aceto in una ciotolina e lascialo riposare per circa 10 minuti, mescolando di tanto in tanto. Disponi la farina in una grande ciotola, aggiungi il latte preparato a filo, un pizzico di sale, 1 cucchiaino di burro fuso e 2 uova. Monta bene, in modo da ottenere una pastella liscia e omogenea. Fai riposare per 30 minuti.

2) Cuoci la prima galette. Grattugia il gruyère con una grattugia a fori grossi. Scalda la piastra, ungila uniformemente con poco burro, aiutandoti con un pezzetto di carta da cucina. Versa 1/4 di pastella al centro della piastra, distribuiscila su tutta la superficie e cuoci la galette, finché i bordi inizieranno a dorare e a sollevarsi.

3) Completa e servi. Gira la galette bretonne con una spatola, rompi al centro 1 uovo, disponi intorno 1 fetta di prosciutto a pezzi e 1/4 del formaggio grattugiato. Prosegui la cottura per 2-3 minuti, in modo che l’albume risulti cotto. Regola di sale e pepe e piega i bordi della crepes di grano saraceno verso il centro, in modo da ottenere un quadrato.

4) Trasferisci la galette bretonne complète in forno caldo, ma spento, e preparane subito altre 3 con lo stesso procedimento.

 

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Quiche Lorraine [con pasta sfoglia]

Ecco a voi una ricetta semplice per preparare la regina delle quiche francesi, ossia la quiche lorraine con pasta sfoglia.
quiche2Per fare prima e portare subito in tavola la vostra quiche, potete utilizzare un rotolo di pasta sfoglia già pronto (oggi abbiamo tutte le comodità) e concentravi sul delizioso ripieno.

Ingredienti

  • 1 rotolo di pasta sfoglia
  • 200 g di pancetta a cubetti
  • 150 ml di latte intero
  • 200 ml di panna da cucina
  • 3 uova
  • sale e pepe q.b.
  • 60 g di Burro
  • un pizzico di noce moscata (facoltativa)

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La “Tarte aux pommes” di Madame Maigret

[Questa è la ricetta della torta di mele che si mangiava  nei bistrot nella metà del secolo scorso.
NON è la classica torta di mele alta e soffice, ma una tarte, con una base di frolla non lievitata.]


Ingredienti: per una tortiera di 26 cm
275 g di farina 00
60 g di zucchero a velo
45 g di mandorle in polvere
185 g di burro
1,5 tuorli
cannella
2 cucchiai di zucchero semolato + quello per il caramello
1,5 kg di mele renette (o golden)

 

Tempo di preparazione: 60 minuti 

Preparazione:
Preparate la frolla mescolando la farina, lo zucchero a velo, la polvere di mandorle e il burro a pezzetti. Lavorate fino ad ottenere un composto sbriciolato. Aggiungete quindi i tuorli d’uovo. Lavorate il meno possibile, formate una palla, avvolgetela nella pellicola e mettete in frigo per un’oretta. Poi stendetela con il mattarello tra due fogli di carta forno e foderate la teglia (imburrata e zuccherata). Coprite con la pellicola e mettete in frigo per 30 minuti.

A forno caldo a 200° C  cuocere in bianco (vedi a fine articolo per saperne di più su questa tecnica di cottura) la frolla per 7 minuti: ricoprire con carta forno e ceci, quindi togliere ceci e carta forno e rimettere in forno per altri 3 minuti.

Con ½ kg di mele preparate una composta: sbucciatele e tagliatele in pezzetti. Mettetele sul fuoco per circa 15 minuti con un po’ di cannella, due cucchiai di zucchero e 100 ml di acqua. Frullate e ricoprire la frolla semi-cotta. Ricoprite il tutto con fettine di mela. Spolverare con uno o due cucchiai di zucchero semolato e spargere qualche fiocchetto di burro qua e là. Mettere in forno a 200° C per circa 30 minuti. A cottura ultimata spargere la superficie della torta con dello zucchero bianco e formare il caramello bruciando lo zucchero con il cannello. Ma se non avete il cannello potete sempre sciogliere un cucchiaio di marmellata di albicocche in un po’ d’acqua e lucidare la torta.

 


LA COTTURA IN BIANCO



La cottura in bianco è una tecnica pasticcera che ti permetterà di ottenere un guscio cotto di pasta frolla, di pasta brisèe o di pasta sfoglia. Una tecnica pasticcera molto facile che ti riuscirà sicuramente anche se non sei esperta in cucina.

Potrai completare successivamente la preparazione con ripieni che non hanno necessità di cottura o che devono cuocere solamente pochi minuti, inoltre ti permetteranno di utilizzare ripieni molto morbidi e di consistenza umida che potrebbe bagnare troppo la pasta e non farla cuocere a dovere.

Prima di procedere procurati dei legumi secchi (fagioli o ceci andranno benissimo) oppure puoi acquistare le sfere
apposite da riutilizzare tutte le volte che vorrai. Dovrai semplicemente mantenerle pulite e conservarle per la volta seguente. (Negozi di casalinghi o su Amazon)

Ti servirà inoltre un foglio di carta da forno o di alluminio su cui appoggerai i pesi prima della cottura.

Il peso delle sfere o dei legumi secchi serviranno a non far gonfiare la pasta che restando bassa, conterrà perfettamente il ripieno scelto risultando uniforme e con lo stesso spessore anche dopo il taglio.

Ecco come fare la cottura in bianco in modo semplicissimo e veloce:

Stendi la pasta e fodera il fondo e le pareti dello stampo.
Punzecchia il fondo della pasta con i rebbi di una forchetta.
Copri completamente (fondo e bordi) con un foglio di carta da forno o di alluminio.
Metti sulla carta abbondanti legumi secchi o le apposite sfere.
Il peso dei legumi servirà a non far gonfiare la pasta durante la cottura.
A cottura ultimata fai raffreddare il guscio.
Elimina i pesi e la carta.
Proseguite e termina la preparazione come indica la tua ricetta.

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Châteauneuf du Pape

 


[Un vino Châteauneuf du Pape viene menzionato da Maigret, sul vagone restaurant nell’episodio “Il pazzo di Bergerac“, insieme al “Pollo Celèstine“.]


Châteauneuf-du-Pape è il centro più rinomato della vasta zona della valle del Rodano meridionale, occupa 3’167 ettari di vigneti sparsi nell’omonimo comune ed in alcuni vigneti di altri 4 comuni limitrofi. Châteauneuf-du-Pape, Bédarrides, Courthézon, Orange e Sorgues sono tutti situati a qualche chilometro a nord di Avignone nella parte più a sud della regione. La denominazione appare geograficamente come un vasto altopiano a forma di quadrilatero delimitato ad ovest dal Rodano, a sud dall’Ouvéze, uno dei suoi piccoli affluenti, ad est è definita dall’autostrada che conduce da Orange a Bédarrides, mentre a nord è limitata dall’agglomerato di Orange.


chateauneuf-du-pape-376x400La Grenache e altre 12 varietà
Dalla creazione della denominazione il disciplinare prevede l’utilizzo di ben 13 vitigni che possono concorrere alla composizione dei suoi vini bianchi e rossi. Le pubblicità evocano con enfasi questa caratteristica che trova, nella parte meridionale della Côte du Rhône, una grande tradizione nella creazione di uvaggi. Oggi la quasi totalità dei vini rossi di Châteauneuf-du-Pape sono elaborati da una percentuale di Grenache noir variante tra il 50 ed il 100%. La Syrah gioca un ruolo di complemento, mentre la Mourvedre ed il Cinsault intervengono per delle cuvées destinate al mercato americano. I bianchi sono marcati da una maggiore varietà di vitigni tra cui spiccano la Grenache blanc, Bourboulenc, Clairette e Roussane.

La Grenache è di colore intenso, grazie alla sua ricchezza di zuccheri da vini di elevato grado alcolico e morbidezza. Sul piano aromatico presentano note di frutta nera, cioccolato a cui si associano delicate sfumature floreali; con l’invecchiamento il bouquet propone ricordi di cuoio e fiori secchi. Al gusto domina la morbidezza in quanto il potenziale alcolico prevale sulla debole acidità; i migliori presentano una trama tannica di curata finezza. Qui la Grenache invecchia bene almeno 15-20 ani nelle migliori annate.

La Syrah è il complemento tradizionale nella maggioranza delle cuvées, in questa area della valle non esprime la stessa forte personalità come sui ripidi terreni granitici della zona settentrionale. I vini conferiscono all’assembalggio colore, eleganza, equilibrio di acidità e struttura; in annate particolarmente secche può soffrire la siccità.

La Mourvèdre per dare ottimi risultati necessità una coltivazione accurata ed un rendimento limitato, in quanto gli acini per perdere una certa rusticità devono essere vendemmiati molto maturi così da esprimere la grande intensità aromatica ed ottima struttura. Si comprende così perché un grande numero di vignaioli preferiscono evitare tutti i rischi dati da questa varietà, anche se la cuvée Hommage à Jacques Perrin di Château Beaucastel è composta in maggioranza da Mourvèdre, un grande vino in grado di esprimere tutto il potenziale di questo vitigno nel territorio di Châteauneuf.

Malgrado la sua dimensione il vigneto di Châteauneuf-du-Pape non è mai stato oggetto di alcuna classificazione del proprio territorio, come successo nella maggioranza del vigneto francese. Infatti salvo qualche grande storico “domaine” la maggiore parte delle proprietà sono estremamente frammentate ed i vini sono assemblati con uve vendemmiate in zone diverse della denominazione. Solo il 40% dei 100’000 ettolitri di vino prodotto è imbottigliato e commercializzato sotto l’etichetta della proprietà, mentre ben il 60% è venduto alle aziende commerciali che dopo aver composto le varie cuvées le commercializzano con le proprie etichette. Questo spiega la capacità di varie aziende come Etienne Guigal di produrre oltre 4 milioni di bottiglie annue con una superficie di proprietà lavorata di soli 30 ettari, proponendo vini che spaziano tra tutte le denominazione della Valle del Rodano.

La qualità dei vini è assai variabile: può essere più o meno complesso, più o meno strutturato, più o meno longevo a seconda le varietà e le percentuali usate nell’assemblaggio. Il fatto che Château Beucastel utilizza nelle cuvées tute le varietà ammesse, mentre Château Rays e La Bernardine producono i loro vini unicamente con Grenache conferma la grande diversità tra i prodotti.

I vini
Lo stile dei vini, per il 95% rossi, è caratterizzato da una morbidezza e generosità con un evidente grado alcolico elevato (spesso oltre i 14°) ed una acidità abbastanza bassa, aspetti che nei migliori vini non sconfinano in pesantezza ed alcolicità. Le migliori cuvées sono di un rosso intenso; un bouquet complesso di frutti rossi, cuoio, liquirizia, spezie e leggermente balsamico; al gusto sono caldi, morbidi ed untuosi, terminano con un lungo ed ampio il finale. Generalmente il periodo ideale di consumo varia tra i 5 e 10 anni, anche se in annate speciali hanno capacità ben superiori. I bianchi ottenuti da un assemblaggio tra Grenache Blanc, Clairette e Bourboulenc presentano un colore giallo brillante tendente al dorato; sviluppa fini sfumature floreali; al gusto presentano sensazioni equilibrate, buona freschezza ed un piacevole finale; solitamente sono vini da consumare tra i 3 e i 5 anni.

Vini: rossi 95%, bianchi 5%
Vitigni: grenache, syrah, mourvèdre, counoise, cinsault, vaccarèse, terret noir, clairette, picpoul, picardan, bourboulenc, roussanne.
Superficie: 3’167 ha.
Resa per ettaro: 35 hl.
Produzione annua: 97’406 hl.

Poulet Célestine

prQuesto piatto viene nominato dal commissario Maigret nell’episodio “Il pazzo di Bergerac” (non date retta alle sue critiche, il procedimento è quello che vi spiega Madame Maigret qui sotto.)

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INGREDIENTI
PER 6 PERSONE

  • 1 pollo già mondato da circa 1,5 kg
  • 200 g di funghi champignon
  • 70 g di burro
  • 3 pomodori
  • 2 spicchi di aglio
  • 1 cucchiaio di prezzemolo tritato
  • 1,5 dl di brodo di pollo
  • 2 dl di vino bianco
  • 3 cucchiai di cognac
  • sale
  • pepe
  • 4 rametti di maggiorana per guarnire (facoltativi)

Mondate e lavate i funghi, poi riduceteli a pezzi se necessario. Sbollentate i pomodori, sbucciateli e tagliateli a dadi.

Tagliate il pollo a pezzi e metteteli a rosolare su fiamma viva in una casseruola con il burro spumeggiante, mescolando spesso.

Unite i funghi, i pomodori e lasciate insaporire per 5 minuti, sempre mescolando. Sfumate con il vino e il cognac, salate, pepate a piacere e bagnate con il brodo bollente, quindi abbassate la fiamma, incoperchiate e lasciate cuocere per circa 40 minuti.

Al momento di servire, disponete il pollo con il suo intingolo nei piatti singoli, cospargetelo con il prezzemolo e l’aglio, sbucciato e tritato.

Potete guarnire la preparazione a piacere con un poco di maggiorana.

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