Jules Joseph Anthelme Maigret nasce nel 1887 a Saint Fiacre, un paese della Francia centrale non lontano da Moulins; il padre svolge la professione di amministratore del castello di Saint-Fiacre, una proprietà di tremila ettari sulla quale si contavano non meno di ventisei fattorie, di una delle quali era fattore il nonno paterno; la madre, figlia del droghiere del paese, è casalinga.
Nel 1895 la madre, in attesa del secondo figlio, muore a causa delle maldestre cure di un medico ubriaco che la assiste.
Nel 1899 viene mandato a studiare come interno al liceo di Banville de Moulins, ma dopo pochi mesi, non sopportando la vita di collegio, viene affidato dal padre ad una sua sorella, sposata ma senza figli, il cui marito aveva appena aperto un forno a Nantes.
In quegli anni Maigret trascorre i periodi scolastici a Nantes, e passa le vacanze dal padre. Nel 1906 il padre muore di pleurite all’età di 44 anni; nel frattempo Maigret comincia gli studi di medicina.
Nel 1907 anche la zia muore di pleurite; Maigret rifiuta l’offerta dello zio, che gli propone di tenerlo con sé e di insegnargli il mestiere del fornaio, interrompe gli studi di medicina e si trasferisce a Parigi dove, essendo costretto a guadagnarsi da vivere, inizia a cercare un lavoro. Va ad abitare in un piccolo alloggio sulla riva sinistra della Senna; in una camera accanto alla sua vive un uomo nel quale Maigret crede di trovare una certa rassomiglianza con il padre.
La sera prima di essere assunto in una ditta di passamaneria, incontra casualmente il suo vicino di casa, in un ristorante a prezzo fisso in cui va abitualmente a mangiare. Dopo la cena i due passeggiano insieme, e Maigret scopre che il suo vicino si chiama Jacquemain ed è Ispettore di polizia; alla fine della serata Maigret, probabilmente affascinato dai discorsi dell’uomo decide di diventare poliziotto.
Nel 1909 entra in polizia con la qualifica di agente ciclista; il suo incarico consiste nel portare gli incartamenti tra i vari uffici, e questo gli permette di conoscere a fondo la città. Pur ricoprendo un incarico modesto, Maigret inizia a farsi notare; lo stesso Jacquemain lo segnala ai suoi superiori, rimarcando il fatto che aveva iniziato gli studi universitari.
Dopo alcuni mesi diventa segretario del commissario di polizia del quartiere Saint-Georges; il nuovo incarico gli consente di non indossare più l’uniforme (cosa che, a suo dire, gli aveva impedito di fare la corte alle ragazze).
Una sera incontra per strada un vecchio compagno della facoltà di medicina, Félix Jubert; i due iniziano a frequentarsi, e dopo alcuni giorni l’amico gli propone di accompagnarlo ad un ricevimento nell’abitazione di alcuni conoscenti; Maigret, dapprima riluttante, acconsente e nell’occasione conosce e si fidanza con la futura “signora Maigret”, Louise Léonard, nativa di Colmar (Alsazia), che sposerà nel 1912 (nel racconto breve L’amoureux de Madame Maigret, questa viene però chiamata Henriette). La coppia avrà una figlia morta dopo pochi giorni di vita.
Avendo deciso di sposarsi, ha necessità di un alloggio più grande; così, prende in affitto, nelle sue intenzioni solo per pochi anni, un appartamento al numero 132 di Boulevard Richard-Lenoir; in realtà i coniugi Maigret finché rimarranno a Parigi abiteranno sempre in quell’appartamento, tranne un breve periodo in cui, a causa di alcuni lavori di ristrutturazione effettuati dal proprietario dello stabile di Boulevard Richard-Lenoir, vanno ad abitare al 21 di Place des Vosges.
Nel 1913 svolge la sua prima inchiesta, il caso “Gendreau-Balthazar”, narrato nel volume “La première enquête de Maigret”; in questa storia Maigret appare giovane e battagliero, quasi idealista; riesce a scoprire l’ insospettabile autore di un delitto, ma vede la sua fatica annullata in quanto, a causa delle persone coinvolte che appartengono al mondo politico e dell’alta finanza, l’intera faccenda viene messa a tacere.
Maigret rimane deluso e amareggiato per l’esito dei fatti, ma il suo operato gli consente di ottenere la promozione ad ispettore della Surêté, la futura Polizia Giudiziaria, nella brigata del Commissario Barodet, e di passare dal commissariato di zona al Quai des Orfèvres, sede centrale della Polizia, dove tra gli altri lavora un amico del padre, Xavier Guichard, capo della Surêté e protettore in maniera molto discreta del giovane Maigret.
I primi incarichi di Maigret come Ispettore consistono nello svolgere il servizio pubblico prima nelle strade, poi alle Halles (i mercati generali di Parigi), in seguito all’interno dei grandi magazzini e della Gare du Nord (una delle stazioni ferroviarie di Parigi), e infine alla “buoncostume”.
Nel 1917 entra a far parte della “Brigata Speciale”comandata dal Commissario Guillaume; successivamente viene nominato Commissario ed infine Capo della Brigata Speciale.
A questo punto le informazioni biografiche fornite da Simenon (la maggior parte delle quali si trovano nel volume “Les mémoires de Maigret”) sono lacunose e contraddittorie; nel 1933, ad esempio, lo troviamo in pensione, ritirato nella casa di campagna a Meung-sur-Loire, costretto a togliere dai guai un nipote entrato in polizia (la storia è narrata nel volume “Maigret”, nelle intenzioni dell’autore l’ultimo della serie con protagonista il Commissario), ma dopo pochi anni Simenon lo fa ritornare in servizio, dove resterà fino al 1972 (anno di pubblicazione dell’ultimo romanzo, “Maigret et M. Charles”, nel quale al Commissario, dopo 40 anni di servizio, viene offerto l’incarico di Direttore della Polizia Giudiziaria).
Per questa scheda si ringrazia Wikipedia, l’enciclopedia libera.
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Avranno in comune ad esempio Andrea Camilleri, all’epoca di Maigret, addetto alla produzione di mamma RAI 🙂