A Givet, paesino al confine con il Belgio, Germaine Piedboeuf scompare la sera del 3 gennaio, dopo essersi recata presso l’abitazione-bottega della famiglia Peeters. Germaine aveva da poco avuto un bimbo da Joseph, il figlio dei Peeters. Ed era andata a chiedere il pagamento della somma mensile per il mantenimento del bambino e a capire le intenzioni del giovane circa un possibile matrimonio riparatore. I Peeters sono una famiglia di commercianti benestanti: il padre di 80 anni, la madre di 60 e tre figli Maria (28 anni), insegnante a Namur presso un convento di Orsoline, Anna (26 anni), che si occupa della drogheria di famiglia, e Joseph (25 anni) studente di diritto a Nancy.
La scomparsa dalla ragazza induce la famiglia Piedboeuf e gli abitanti del paesino ad accusare i Peeters della scomparsa o addirittura dell’omicidio della giovane. In effetti i Peeters avrebbero il movente in quanto le pretese della giovane Germaine potrebbero ostacolare il matrimonio da lungo tempo combinato tra Joseph e la cugina Marguerite Van de Weert, figlia del medico condotto.
Il clima di sospetti intorno ai Peeters induce Anna Peeters a rivolgersi – tramite una cugina di M.me Maigret – al commissario che in questa inchiesta interviene a titolo puramente privato. Le sue prime ricerche non conducono a niente: Maigret– in trasferta non ufficiale – si trova nuovamente immerso in un clima simile a quello percepito a Delfzijl nella sua prima avventura nei Paesi Bassi.
La sua presenza in paese è vista dagli abitanti con sospetto e astio, come quella di un estraneo alla comunità (“il poliziotto di Parigi”) venuto a difendere e togliere dai guai altri estranei (i Peeters, fiamminghi). Oltre ai rancori specifici della vicenda, l’affare viene inasprito ulteriormente da attriti e odii di carattere etnico tra la minoranza fiamminga e quella francese, e di natura sociale tra benestanti (i Peeters) e operai (i Piedboeuf).
Maigret comincia a conoscere meglio i Peeters. Rimane colpito dalla venerazione che la famiglia, sia i Peeters sia Marguerite, nutre verso Joseph. Il commissario va scoprendo anche la forte personalità di Anna, che non concede nulla alle passioni e mantiene sempre l’autocontrollo. Questa freddezza sconfina in odio verso il genere maschile (scaturito a seguito di una occasionale relazione con il fratello di Germaine Piedboeuf, Gérard, che l’ha immediatamente abbandonata). Maigret, inoltre, verifica che alcune testimonianze contro i Peeters, raccolte dall’ispettore incaricato del commissariato di Nancy, tale Machère, si rivelano di dubbia fondatezza.
Tra queste, cruciale è la testimonianza di un marinaio pregiudicato che afferma di aver visto di notte i Peeters gettare nella Meuse un oggetto ingombrante. In effetti è nel fiume che viene ripescata la giovane, morta con il cranio sfondato a colpi di martello. Ma è nella barca del marinaio che Maigret ritrova sia l’arma del delitto sia il cappotto della vittima. Nonostante ciò, Maigret non arresta il marinaio e quando costui fugge verso il Belgio, non se ne preoccupa. I sospetti di Machère si concentrano sul fuggiasco, mentre Maigret comprende che il dramma si è svolto all’interno della famiglia Peeters e che Anna ne è stata la protagonista. Tra fratello e sorella si è svolto un tragico gioco di ruoli: Joseph ha recitato quel che Anna voleva sentire, cioè che si sarebbe suicidato se avesse dovuto sposare Germaine invece di Marguerite (verso la quale in realtà non ha sentimenti particolarmente chiari). Anna, a sua volta, premedita l’omicidio proprio per assicurare la felicità di Joseph.
Prima di ripartire, Maigret riesce a far confessare Anna: è lei che ha ucciso Germaine, nascondendo prima il corpo nella cisterna e poi gettandolo, dopo tre giorni, nella Meuse in piena. Il resto della famiglia, benché non esplicitamente al corrente dell’accaduto, ha collaborato obbedendo alle richieste via via avanzate da Anna. Tutti hanno cominciato a sospettare, ma nessuno ha voluto sapere di più. Solo Joseph ne è venuto a conoscenza, per l’impossibilità fisica di Anna di completare il progetto delittuoso da sola. Il marinaio pregiudicato aveva venduto al migliore offernte la sua testimonianza. Prima aveva ricevuto da Gérard Piedboeuf 2000 franchi, poi, vendendo il proprio silenzio ai Peeters, era fuggito per attirare i sospetti su di lui e scongiurare il pericolo su di loro. Maigret, non seguendo l’inchiesta a titolo ufficiale, non arresta Anna, che comunque non mostra alcun segno di rimorso per il gesto.
Alcuni anni dopo, Maigret incontrerà nuovamente Anna a Parigi. Dopo l’affare ha lasciato per sempre Givet e la sua famiglia. Ma è consapevole che il suo gesto invece di assicurare la felicità del fratello e della famiglia, ne ha determinato l’infelicità. Maria è morta qualche tempo prima di prendere i voti monacali. Joseph è sposato, ma anche alcolizzato. La brillante carriera di avvocato che tutti si attendevano da lui non è mai partita e Joseph ha rivelato tutta la sua mediocrità.
fonte : https://it.wikipedia.org/wiki/La_casa_dei_fiamminghi