[Un vino Châteauneuf du Pape viene menzionato da Maigret, sul vagone restaurant nell’episodio “Il pazzo di Bergerac“, insieme al “Pollo Celèstine“.]
Châteauneuf-du-Pape è il centro più rinomato della vasta zona della valle del Rodano meridionale, occupa 3’167 ettari di vigneti sparsi nell’omonimo comune ed in alcuni vigneti di altri 4 comuni limitrofi. Châteauneuf-du-Pape, Bédarrides, Courthézon, Orange e Sorgues sono tutti situati a qualche chilometro a nord di Avignone nella parte più a sud della regione. La denominazione appare geograficamente come un vasto altopiano a forma di quadrilatero delimitato ad ovest dal Rodano, a sud dall’Ouvéze, uno dei suoi piccoli affluenti, ad est è definita dall’autostrada che conduce da Orange a Bédarrides, mentre a nord è limitata dall’agglomerato di Orange.
La Grenache e altre 12 varietà
Dalla creazione della denominazione il disciplinare prevede l’utilizzo di ben 13 vitigni che possono concorrere alla composizione dei suoi vini bianchi e rossi. Le pubblicità evocano con enfasi questa caratteristica che trova, nella parte meridionale della Côte du Rhône, una grande tradizione nella creazione di uvaggi. Oggi la quasi totalità dei vini rossi di Châteauneuf-du-Pape sono elaborati da una percentuale di Grenache noir variante tra il 50 ed il 100%. La Syrah gioca un ruolo di complemento, mentre la Mourvedre ed il Cinsault intervengono per delle cuvées destinate al mercato americano. I bianchi sono marcati da una maggiore varietà di vitigni tra cui spiccano la Grenache blanc, Bourboulenc, Clairette e Roussane.
La Grenache è di colore intenso, grazie alla sua ricchezza di zuccheri da vini di elevato grado alcolico e morbidezza. Sul piano aromatico presentano note di frutta nera, cioccolato a cui si associano delicate sfumature floreali; con l’invecchiamento il bouquet propone ricordi di cuoio e fiori secchi. Al gusto domina la morbidezza in quanto il potenziale alcolico prevale sulla debole acidità; i migliori presentano una trama tannica di curata finezza. Qui la Grenache invecchia bene almeno 15-20 ani nelle migliori annate.
La Syrah è il complemento tradizionale nella maggioranza delle cuvées, in questa area della valle non esprime la stessa forte personalità come sui ripidi terreni granitici della zona settentrionale. I vini conferiscono all’assembalggio colore, eleganza, equilibrio di acidità e struttura; in annate particolarmente secche può soffrire la siccità.
La Mourvèdre per dare ottimi risultati necessità una coltivazione accurata ed un rendimento limitato, in quanto gli acini per perdere una certa rusticità devono essere vendemmiati molto maturi così da esprimere la grande intensità aromatica ed ottima struttura. Si comprende così perché un grande numero di vignaioli preferiscono evitare tutti i rischi dati da questa varietà, anche se la cuvée Hommage à Jacques Perrin di Château Beaucastel è composta in maggioranza da Mourvèdre, un grande vino in grado di esprimere tutto il potenziale di questo vitigno nel territorio di Châteauneuf.
Malgrado la sua dimensione il vigneto di Châteauneuf-du-Pape non è mai stato oggetto di alcuna classificazione del proprio territorio, come successo nella maggioranza del vigneto francese. Infatti salvo qualche grande storico “domaine” la maggiore parte delle proprietà sono estremamente frammentate ed i vini sono assemblati con uve vendemmiate in zone diverse della denominazione. Solo il 40% dei 100’000 ettolitri di vino prodotto è imbottigliato e commercializzato sotto l’etichetta della proprietà, mentre ben il 60% è venduto alle aziende commerciali che dopo aver composto le varie cuvées le commercializzano con le proprie etichette. Questo spiega la capacità di varie aziende come Etienne Guigal di produrre oltre 4 milioni di bottiglie annue con una superficie di proprietà lavorata di soli 30 ettari, proponendo vini che spaziano tra tutte le denominazione della Valle del Rodano.
La qualità dei vini è assai variabile: può essere più o meno complesso, più o meno strutturato, più o meno longevo a seconda le varietà e le percentuali usate nell’assemblaggio. Il fatto che Château Beucastel utilizza nelle cuvées tute le varietà ammesse, mentre Château Rays e La Bernardine producono i loro vini unicamente con Grenache conferma la grande diversità tra i prodotti.
I vini
Lo stile dei vini, per il 95% rossi, è caratterizzato da una morbidezza e generosità con un evidente grado alcolico elevato (spesso oltre i 14°) ed una acidità abbastanza bassa, aspetti che nei migliori vini non sconfinano in pesantezza ed alcolicità. Le migliori cuvées sono di un rosso intenso; un bouquet complesso di frutti rossi, cuoio, liquirizia, spezie e leggermente balsamico; al gusto sono caldi, morbidi ed untuosi, terminano con un lungo ed ampio il finale. Generalmente il periodo ideale di consumo varia tra i 5 e 10 anni, anche se in annate speciali hanno capacità ben superiori. I bianchi ottenuti da un assemblaggio tra Grenache Blanc, Clairette e Bourboulenc presentano un colore giallo brillante tendente al dorato; sviluppa fini sfumature floreali; al gusto presentano sensazioni equilibrate, buona freschezza ed un piacevole finale; solitamente sono vini da consumare tra i 3 e i 5 anni.
Vini: rossi 95%, bianchi 5%
Vitigni: grenache, syrah, mourvèdre, counoise, cinsault, vaccarèse, terret noir, clairette, picpoul, picardan, bourboulenc, roussanne.
Superficie: 3’167 ha.
Resa per ettaro: 35 hl.
Produzione annua: 97’406 hl.