Per concludere il discorso fumo, riportiamo un bell’articolo scritto da
Gabriele Protomastro per il sito www.occidentale.it
Non si può contestare che Simenon fumasse, non disdegnasse l’alcool ed avesse un rapporto “singolare” con le donne. Nonostante ciò, questi tre profili risultano spesso oggetto di scarsa attenzione (il primo), di superficiale ed epidermica considerazione (il secondo), ovvero di eccessiva, e per ciò stesso non corretta, valutazione (come per il terzo aspetto, entrato far parte della leggenda e sul quale si è scritto tanto, spesso troppo, e non sempre in maniera pertinente).

Georges Simenon (con le sue pipe)
Simenon fumava la pipa. E’ molto probabile che lo scrittore, che sentiva la necessità di avvicinarsi ad ogni aspetto del vivere umano, conoscerne e, per quanto possibile, provare le sensazioni che lo stesso potesse offrire, avesse fumato anche sigari e sigarette, ma è solo la pipa che lo ha accompagnato nella sua lunga vita, tenendogli compagnia in ogni occasione e restandogli fedele in qualsivoglia circostanza.
Non vi è foto in cui Simenon compaia senza la sua pipa.
Vi è una bellissima foto del 1993 che lo ritrae, vecchio, convalescente, in raffinata veste da camera, appena reduce da un delicatissimo intervento chirurgico alla testa, seduto su una poltrona all’interno di una suite del Beau Rivage Palace di Ouchy a Losanna in Svizzera, con un plaid sulle gambe, intento a fumare una meravigliosa pipa inglese di radica chiara, liscia, di pregevole fattura (tale foto è in possesso del proprietario di un bar di mia conoscenza, all’epoca capo barman presso la lussuosa struttura alberghiera, che per nessun motivo cederebbe il prezioso documento: egli sa che Simenon non amava essere fotografato, soprattutto negli ultimi anni di vita).
Ogni esperto è in grado di comprendere che egli fumasse solo pipe pregiate, di gran marca (inglese), diritte, preferibilmente medie, leggere e sottili. Ne possedeva un gran numero e le alternava con scrupolo. I ben informati (Giuseppe Bozzini: Tabacco per la mia Pipa) dichiarano che egli fumasse solo due tipi di tabacchi inglesi, entrambi costosi e raffinati: Elizabethan e The Royal Yacht mixture.
Tabacchi per intenditori, a base di Virginia, con un pizzico di Perique (il primo) ed una percentuale di Latakia (il secondo).
Trinciati per fumatori esperti, di difficile combustione, umidi, di taglio medio-grosso, difficili a reperirsi, ma suscettibili di regalare al fortunato fumatore profumo (ciò che si sente con il naso) ed aromi (quelli che si riescono ad apprezzare con il gusto) straordinari.
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