Fernando Carcupino e Maigret

Dopo le bellissime illustrazioni di Ferenc Pinter, vogliamo portare la vostra attenzione su alcuni lavori del maestro Fernando Carcupino ( cliccate sul nome e verrete condotti alla sua biografia Wikipedia) dedicati al commissario Maigret.
A noi sono piaciuti tantissimo. (ma siamo sempre e comunque di parte!).

Le immagini qui allegate sono state trovate sulla rete.

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[36] Maigret al night club

(Da questo romanzo è stato tratto il film “Maigret a Pigalle“, lavoro pesantemente modificato rispetto allo scritto di Simenon).

Arlette, una giovanissima spogliarellista di un infimo locale, il Picratt’s, piuttosto alticcia, si reca a notte fonda ad un commissariato di periferia per informare di avere sentito, mentre era seduta in un separé del locale con un suo spasimante, due uomini di cui uno di nome Oscar, complottare per uccidere una non ben precisata “contessa”.

 

Condotta al Quai des Orfèvres e ripresasi dalla sbronza, mentre viene condotta ad un nuovo interrogatorio incontra per caso un giovane poliziotto, Lapointe: i due si fissano, sembrano conoscersi. Poco dopo ritratta quanto detto dicendo di esserselo inventata sotto l’effetto dell’alcol e torna a casa: qualche ora dopo Arlette viene trovata strangolata. Dalla autopsia si evidenzia che era molto più giovane di quanto i suoi documenti, falsi, dicevano e che si era sottoposta ad un aborto.

Iniziano le indagini. Lapointe confessa a Maigret di aver conosciuto per caso Arlette qualche tempo prima nel locale dove lavorava e di essersene innamorato tanto da insistere affinché lei smettesse e cambiasse vita. Era lui la persona con la quale si trovava la ragazza la sera prima ma né lui né il padrone del Picratt’s dicono di aver visto i due uomini descritti da Arlette.

Una certa contessa, ormai alla deriva e dedita alla morfina viene effettivamente trovata uccisa anche lei strangolata nella casa in cui abitava. Arlette aveva mentito sul luogo in cui aveva saputo dell’omicidio ma aveva rivelato un indizio, dicendo il nome Oscar e dandone la descrizione…

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[35] Le memorie di Maigret

Maigret si sostituisce al suo autore e racconta di un incontro avuto al Quai des Orfèvres con lo scrittore e giornalista Georges Sim (uno degli pseudonimi più utilizzati da Simenon), venuto per conoscere i metodi di indagine reali. Il commissario parla del padre e della sua infanzia in campagna, della morte di parto della madre quando lui aveva otto anni, quando il padre lo ha affidato a una zia, sposa di un panettiere di Nantes, dove ha studiato, riuscendo a vedere il padre solo durante le vacanze. Avrebbe voluto studiare medicina, ma ha dovuto interrompere gli studi per ragioni economiche, alla morte del padre. Ricorda l’incontro con Louise Maigret, che ha poi sposato, e alcune delle prime indagini svolte in polizia, ma anche delle indagini più famose. Esprime il suo disappunto per il ritratto che Simenon fa del suo personaggio, benché dichiara di sentire per lui amicizia, ed espone le sue opinioni sugli attori che lo hanno interpretato al cinema o su alcune contraddizioni rilevate ai romanzi che lo vedono protagonista.

 

fonte : wikipedia

La francia festeggia i 90 anni di Maigret

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Il commissario Maigret, nato dalla penna dello scrittore belga Georges Simenon, è una figura iconica per i francesi. Il paese infatti si sta preparando alla ricorrenza dei novant’anni dalla prima apparizione del celebre commissario.

Per l’occasione le edizioni Omnibus intendono pubblicare nuovamente in 30.000 copie “Tutto Maigret” (titolo originale Tout Maigret), l’opera magna che comprende 103 romanzi e racconti riuniti assieme in dieci volumi illustrati. Non solo, al cinema uscirà il nuovo film “Maigret e la giovane morta”, dalla regia di Patrice Leconte ed interpretato dall’attore Daniel Auteuil nel panni del commissario. Infine è prevista l’uscita di diversi audiolibri.

Lo scrittore Pierre Assouline, intervistato dai media francesi, è compiaciuto per il rinnovato interesse verso una figura cult dello spettacolo. «Nell’opera di Simenon, non si butta niente – aggiunge – Bisognerebbe cingere la sua opera da una fascetta intitolata ‘La condizione umana’, e pazienza se il titolo è già preso».

Articolo tratto da sito www.vocealta.it (che ringraziamo)

 

[34] L’amica della signora Maigret

 

Prese un autobus al volo, e quando arrivò davanti alla porta di casa si stupì di non sentire i soliti rumori in cucina né odore di cibo. Entrò, passò per la sala da pranzo dove la tavola non era ancora apparecchiata, e alla fine trovò la signora Maigret che, in sottoveste, si stava togliendo le calze.
La situazione era così insolita che non disse neanche una parola, e lei, vedendo i suoi occhi sgranati, scoppiò a ridere.
«Seccato, Maigret?».
Nel suo tono c’era un buonumore quasi aggressivo che non le conosceva. Sul letto giacevano il suo vestito più elegante e il cappello delle grandi occasioni.
«Dovrai accontentarti di una cena fredda. Sono stata talmente occupata che non ho trovato il tempo di preparare niente. D’altra parte tu non torni quasi mai a mangiare in questi giorni!».

Risvolto tratto dal sito Adelphi.it


 

impik.jpgUn biglietto anonimo avverte la polizia che è stato bruciato un cadavere presso il domicilio del rilegatore di libri Frans Steuvels, in rue de Turenne. La stessa sera, Maigret lo arresta, anche se lui nega di saperne alcunché. Sono stati però trovati due denti umani nella sua caldaia.

Mentre aspetta l’ora per il suo appuntamento da un dottore, la signora Maigret siede su una panchina di square d’Anvers, dove una giovane donna le chiede di badare un minuto a suo figlio di due anni e si allontana. Preoccupata per la gallina che sta cuocendo a casa, malgrado dopo due ore la madre del bambino non sia ancora tornata, lei non si sente di allontanarsi per telefonare a Maigret, pensando che la madre potrebbe arrivare e, non vedendola, disperarsi. Alla fine però, la donna arriva in taxi e senza scendere chiama il bambino e va via, senza dare spiegazioni.

Di Steuvels si sa che ha una moglie, Fernande, la quale prima di sposarsi era giunta a Parigi come domestica ed vi era diventata invece prostituta. In questi giorni è andata a Concarneau, da parenti malati.

Intanto al commissariato arriva il “giovane” Lapointe, nuovo acquisto della squadra, giunto in città da Meulan-en-Yvelines con la sorella Germaine. Nel presentarsi a vicenda, il commissario sembra quasi interrogarlo.

Maigret scopre che nel laboratorio di rilegatura un’enorme valigia è sparita e che nell’armadio un abito blu è sporco di sangue, anche se Steuvels nega di averlo mai visto. Anche interrogare Fernande sembra non portare a niente. Inoltre lui sospetta che lo strano caso della moglie costretta ad aspettare con il bambino sia collegato. Scopre quindi che la giovane donna è Gloria Lotti, governante della contessa Panetti, ricca vedova italiana, scomparsa recentemente. Gloria vive con un certo Levine (conosciuto anche come Schwartz, ma che in realtà si chiama Sarkistian), il quale ha ucciso la contessa per rubarle i gioielli, con due complici: l’ex-genero della contessa, Krynker, che da quanto ha divorziato è rimasto al verde, e Alfred Moss, che in realtà è il fratello di Steuvels. I gioielli però non erano dove si aspettavano e non hanno potuto prenderli. I tre uomini, la stessa notte dell’omicidio, si erano quindi recati da Steuvels con il pretesto di falsificare un passaporto, ma con il piano di uccidere Krynker, che poi è stato bruciato nella caldaia. In quanto a Fernande, è stata allontanata con un telegramma da Concarneau.

La responsabilità di Steuvels è quindi ridotta, tuttavia resta in carcere, dove, chissà, forse avvierà un laboratorio di rilegatura. In quanto ai membri della banda, Levine viene trovato un mese più tardi, e due giorni dopo anche Gloria, che si rifiuta di rivelare il nome dei contadini a cui ha affidato il figlio. Quanto a Moss per quattro anni il suo nome resta nei bollettini della polizia tra i ricercati, poi un giorno si scopre che un clown suicida era lui. I gioielli invece sono sempre rimasti nella camera d’albergo dove viveva la contessa.

Trama tratta dal sito Wikipedia.it

[33] Maigret e la vecchia signora

Durante la festa di compleanno, per la quale si sono riuniti i figli, di un’anziana signora, Valentine Besson, abitante a Étretat, la cameriera, Rose Trochu, muore avvelenata. La vecchia chiama Maigret sostenendo che il veleno fosse riservato a lei, e che vogliono ucciderla. Maigret esclude che il movente possa essere l’eredità in quanto la donna, che una volta ricca, non possiede che la casa e pochi gioielli di poco valore.
georges-simenon-maigret-e-la-vecchia-signoraIl marito Ferdinand, farmacista, quando era vivo aveva infatti accumulato una fortuna con l’invenzione e la vendita di una crema di bellezza, ma ora non era rimasto quasi più niente. I sospetti comunque si indirizzano verso i figli, Arlette (sposata con Julien Sudre), Théo (scapolo) e Charles (con moglie e quattro figli). Mentre Maigret indaga sulle loro vite, piuttosto complicate (tranne quella del “noioso” Charles), trova un anello con uno smeraldo vero, tra gli oggetti di Rose. Capisce che i gioielli non sono falsi, come si credeva e come qualcuno doveva aver saputo e nascosto agli altri.

Un nuovo delitto viene poi commesso in casa. La vecchia ha sparato a Henri, fratello di Rose, al cancello, credendolo un ladro. Maigret capisce tutto: Rose sapeva, Théo in qualche modo suo complice o comunque coinvolto, e Valentine voleva ucciderlo, ma per sbaglio ha ucciso il fratello di lei. Torna a Parigi lasciando che la polizia locale arresti la vecchia signora.

Trama tratta da wikipedia

OEUFS EN MEURETTE

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Le Oeufs en meurette sono una ricetta tradizionale francese a base di uova e salsa meurette, una salsa tipica della Borgogna che ha il suo ingrediente principale nel vino rosso. È una ricetta facile e saporita, che appartiene alla grande tradizione gastronomica di questa regione – giustamente considerata la culla della cucina francese.

Come molte ricette tipiche ne esistono diverse varianti, ma gli ingredienti principali restano sempre più o meno gli stessi.

INGREDIENTI

Per 4 persone

  • 4 uova
  • 1 cipolla media (o 2 scalogni)
  • 500 cl di vino rosso
  • erbe aromatiche: timo, rosmarino, salvia, alloro
  • 200 gr di funghi champignon
  • 100 gr di pancetta in dadini
  • 4 fette di pane
  • prezzemolo

Tempi: 

Ecco come fare :

    1. Preparate il soffritto tritando la cipolla e affettando finemente i funghi champignon. Preparate un bouquet garni: legate un rametto di timo, del rosmarino, due foglie di salvia e una di alloro, formando una piccola fascina profumata. Se non avete tutte le erbe aromatiche a disposizione, cercate comunque di non rinunciare al timo.
      Scegliete il vino, che nella ricetta francese è un normale vino da tavola borgognotto (pinot noir o gamay), preferendone uno non troppo tannico.
    2. Preparate la salsa meurette: in un pentolino soffriggete cipolla e funghi, se vi piace aggiungete anche un cucchiaino di strutto. Quando il soffritto si è colorato versate il vino e aggiungete il bouquet garni. Lasciate sobbollire il vino fino a ridurlo della metà (ci vorranno dai 30 ai 45 minuti).
    3. La ricetta prevede che nel vino cuociano anche i cubetti di pancetta, ma personalmente preferisco la variante “croccante”: rosolate i cubetti a parte, in una padella, fino appunto a renderli croccanti. Eliminate l’olio in eccesso e riservate.
    4. Quando la salsa meurette è pronta, eliminate il bouquet garni e addensatela con un cucchiaino di farina. È il momento di cuocere le uova, che vanno preparate “in camicia” immergendole in acqua bollente a cui avrete aggiunto un po’ di aceto. Non è difficile, ma ci vuole un minimo di pratica: se non ve la sentite potete cuocerle al tegamino direttamente dentro la salsa, non lo diremo a nessuno e il risultato è identico – a parte il colpo d’occhio. L’importante è che il rosso resti liquido.
    5. Servite l’uovo con la sua salsa adagiandolo su una fetta di pane abbrustolito, aggiungete la pancetta, regolate di sale e cospargete il tutto con un po’ di prezzemolo tritato. Una seconda possibilità è servirlo in una ciotolina, senza la fetta di pane ma aggiungendo dei crostini a pioggia.

[32] Maigret va dal giudice

Maigret dal giudice (titolo originale francese Maigret chez le coroner, pubblicato in traduzione italiana anche col titolo Maigret va dal coroner) è un romanzo di Georges Simenon con protagonista il Commissario Maigret

Il corpo di Bessy Mitchell è stato ritrovato il 28 luglio, mutilato sulla strada ferrata tra Tucson e Nogales, in Arizona. Era stata vista il giorno prima con cinque militari della base aerea di Davis Mountain: i sergenti Ward, O’Neil, Dan Mullins e Jimmy Van Fleet e il caporale Lee Wo. Maigret assiste alle sedute pubbliche dell’indagine condotta dal coroner (ovvero il giudice statunitense) per determinare l’atto d’accusa, se ce n’è una, se si tratta d’incidente, suicidio o altro atto criminale.
9788845916083_0_200_0_0Attraverso questo caso, Maigret entra in contatto con la mentalità della provincia americana, tra pubblico chiassoso e accaldato di rancheros da film western, omertà e contraddizioni dei giovani soldati e incertezza degli sceriffi locali. Alcune certezze sono tuttavie emerse. La sera del 27 luglio dopo una sbornia a casa del musicista Tony Lacour, Bessy, considerata una ragazza facile, e i cinque ragazzi hanno deciso di passare il resto della notte a Nogales. Lungo la strada la ragazza, che durante la serata stava con Mullins, litiga con Ward e vuole tornare indietro. Scende dall’automobile e allora gli altri decidono di tornare a Tucson. Tre di loro, Van Fleet, O’Neil e Lee tornano in taxi, dicono per cercarla, e di non averla trovata. Poi Van Fleet ammette che lui e O’Neil, nel tentativo di dividersela l’hanno fatta arrabbiare (non è una prostituta) e fuggire. Mentre Ward e Mullins, ubriachi, dicono di essersi addormentati in macchina. Non sapremo molto di più, né sapremo la decisione della giuria perché Maigret, colpito dall’ingenuità del processo, deve comunque volare a Los Angeles per continuare il suo viaggio di studio.

 

Trama tratta da Wikipedia

Il corpo di Bessy Mitchell è stato ritrovato il 28 luglio, mutilato sulla strada ferrata tra Tucson e Nogales, in Arizona. Era stata vista il giorno prima con cinque militari della base aerea di Davis Mountain: i sergenti Ward, O’Neil, Dan Mullins e Jimmy Van Fleet e il caporale Lee Wo. Maigret assiste alle sedute pubbliche dell’indagine condotta dal coroner (ovvero il giudice statunitense) per determinare l’atto d’accusa, se ce n’è una, se si tratta d’incidente, suicidio o altro atto criminale.
Attraverso questo caso, Maigret entra in contatto con la mentalità della provincia americana, tra pubblico chiassoso e accaldato di rancheros da film western, omertà e contraddizioni dei giovani soldati e incertezza degli sceriffi locali. Alcune certezze sono tuttavie emerse. La sera del 27 luglio dopo una sbornia a casa del musicista Tony Lacour, Bessy, considerata una ragazza facile, e i cinque ragazzi hanno deciso di passare il resto della notte a Nogales. Lungo la strada la ragazza, che durante la serata stava con Mullins, litiga con Ward e vuole tornare indietro. Scende dall’automobile e allora gli altri decidono di tornare a Tucson. Tre di loro, Van Fleet, O’Neil e Lee tornano in taxi, dicono per cercarla, e di non averla trovata. Poi Van Fleet ammette che lui e O’Neil, nel tentativo di dividersela l’hanno fatta arrabbiare (non è una prostituta) e fuggire. Mentre Ward e Mullins, ubriachi, dicono di essersi addormentati in macchina. Non sapremo molto di più, né sapremo la decisione della giuria perché Maigret, colpito dall’ingenuità del processo, deve comunque volare a Los Angeles per continuare il suo viaggio di studio.

Croque-monsieur

Il croque monsieur è un tipico sandwich di origini francesi preparato con due fette di pancarrè, ammorbidito solitamente con la besciamella e farcito con prosciutto cotto e formaggio groviera. Il toast viene poi ricoperto con altro formaggio grattugiato a jullienne e passato al forno dove diventerà deliziosamente croccante e filante.

Il croque monsieur ha origini un po’ incerte, alcuni sembrano far risalire la sua prima apparizione pubblica, in un menù ufficiale in un caffè parigino, al 1910. Anche il significato del nome dato al sandwich (letteralmente “mordere” “signore”) non è molto chiaro e non si hanno notizie certe circa la sua derivazione.